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L’albero degli incontri

 La domanda è che cosa è una vera relazione tra esseri umani ? Esplorare la relazione sana, vitale che possiamo instaurare tra di noi, questo è il territorio che ho esplorato nel momento esatto in cui ho sentito l’urgenza di raccontare ciò che il mio sentire mi suggeriva. Simbolicamente la sua rappresentazione è un  albero, composto dall’incontro di due persone che condividono lo stesso “sguardo” della vita, in un abbraccio dei sensi. Il legno che ho scelto per questa rappresentazione è una sezione di un vecchio tronco di Carrubo raccolto nella campagna siciliana. Una pianta, quella del Carrubo, mediterranea, autoctona, antichissima e piena di tesori nascosti, con un frutto prezioso e carnoso, ricco di storia e di significati simbolici, che stanno a testimoniare la bellezza e l’armonia della terra da cui proveniamo, del nutrimento che sempre ci viene offerto in ogni istante e che ci permette di “radicare” la nostra esistenza ognuno vicino all’altro in un rapporto simbiotico.

L'osservatore

 Il mondo che sta fuori di noi, che ci attraversa può essere percepito dai nostri sensi. Gli occhi sono il nostro primo strumento che ci permette di “leggere” la realtà che ci circonda. In quest’opera mi sono focalizzato sulla descrizione in sintesi di questo processo: l’occhio è rappresentato da una fessura nella quale entra tutto ciò che riusciamo ad individuare. Una volta che sono dentro di noi, le immagini vengono elaborate dal nostro cervello che ne costruisce una sua rappresentazione; linee che si muovono circolarmente e che piano piano formano un’architettura interiore del pensiero .

Siamo tutti interconnessi

 “La vita è relazione“ dice Krishnamurti e partendo da questa verità mi è apparsa un immagine che spiega simbolicamente, con molta chiarezza e profondità, tutto ciò:  su una base circolare sono inserite delle figure umane, un uomo, una donna, una ragazzina ed un bambino; ognuna è rivolta verso una sua propria direzione, come a significare una specifica individualità, un proprio percorso di vita, e al tempo stesso è intrecciata a quella degli altri, creando così una interconnessione tra tutti. Nel basamento sono collocati dei fori cerchiati a coppie con anelli di colore, che ospitano il filo di ferro da cui scaturiscono le figure. Ogni colore rappresenta una differente personalità. Inoltre si possono riscontrare altri fori non cerchiati che servono, se si desidera, a collocare in posizioni differenti le figure in una diversa composizione finale di interconnessione. Questo perché sappiamo molto bene che le interazioni tra gli individui cambiano nel tempo, non sono mai statiche.  La vita sociale è sempre in movimento. Ciò che però sono le posizioni “originarie” sono quelle preferite dall’autore, in quanto lì, in quella specifica forma dinamica di intreccio, è stata scorta l’armonia.  Quest’opera però rivela ciò che sono effettivamente le singole interazioni se si prendono in esame gli spazi  “fattisi forma” tra ogni intreccio. Sono “ spazi del vissuto” che prendono forma, in una visione concentrica e circolare, cioè spirituale ma che si fonda nell’elemento vitale e terreno del legno di Carrubo. Forse l'opera a cui sono più affezionato, la più importante, anche da un punto di vista filosofico.

Siamo in un sogno dentro un sogno

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini ho scelto un film, “ Che cosa sono le nuvole”, che il grande regista, poeta ed intellettuale italiano del ‘900, ha realizzato nel ‘67 come fonte di ispirazione di una mia opera scultorea. Mi sta molto a cuore il tema di cosa sia in verità ciò che noi chiamiamo “realtà”. É un concetto centrale del mio percorso creativo. In questa mia interpretazione ho voluto sottolineare un aspetto in particolare di questa indagine esistenziale / filosofica e cioè il fatto che siamo noi a creare la “nostra realtà”; come nel film sopra citato, siamo dei “personaggi” di uno spettacolo teatrale, siamo inconsapevoli attori di una commedia o tragedia a seconda della nostra personalità acquisita. Tutto è maya, illusione. Ma se il mondo fenomenologico è frutto dell’azione creatrice dell’assoluto Divino, definito come “sogno cosmico” , allora noi umani, siamo i sognatori di un sogno che sta all’interno di un sogno più grande.

I look at you

Il tempo di uno sguardo, l’attimo fuggente di quello che percepiamo in quell’istante. Tutto ciò si riflette in una forma-pensiero, una sensazione che viene a definire un disegno nello spazio che sta all’interno della nostra mente.

African

Noi tutti discendiamo dalla madre Africa. Ci siamo dimenticati delle nostre radici ancestrali. Mi sono connesso con questo grande bacino di energie profonde, di una fisicità molto marcata; è una forte frequenza dove si possono unire il Sole e la Terra, nei lineamenti di questo volto, che si fa archetipo di quella fierezza e autenticità che tanto amo del popolo africano.

Totem

Fin dai tempi più antichi gli esseri umani dialogavano con il mondo invisibile, lo spirito delle cose e degli esseri viventi. Ogni fenomeno era considerato, o meglio veniva percepito, in connessione con una sfera dell’esistenza più alta, al di là della normale routine quotidiana del vivere sociale che la sottendeva e la alimentava. Venivano così plasmate delle figure simboliche che servivano per entrare meglio in contatto con tali forze, con tali entità: nacque così il TOTEM. Figure totemiche che rappresentavano lo spirito degli animali, delle piante, ecc... Ho sentito così la necessità di entrare in questa frequenza pensando ad una immagine totemica che si riferisse allo spirito dell’essere umano. “ Totem” racchiude questo intento, è la manifestazione simbolica concreta di ciò che per me è la sua essenza; si compone di due distinte figure che sono intrecciate tra loro. Presa nel suo insieme si evince che si tratta di un cranio, con lineamenti essenziali, geometrici, arcaici; nel particolare si nota però che c’è una seconda figura che abbraccia “il vuoto”, costituito dall’interno della testa, e che sta a significare “lo spirito dell’uomo”, cioè la consapevolezza di sé, la sua coscienza, ciò che più di ogni altro aspetto lo definisce rispetto a tutti gli altri suoi fratelli animali.

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